Esxence 2015 The Scent of Excellence: l’esposizione della profumeria artistica e di nicchia
Ieri è stato dato il via a Esxence 2015, la manifestazione dedicata alla profumeria artistica e di nicchia, giunta ormai alla sua settima edizione. L’esposizione sarà aperta al pubblico il 28 e il 29 marzo, dalle 10.30 fino alle 18.30 presso il nuovo spazio The Mall a Milano.
Scrivo questo reportage ancora immersa e inebriata dai profumi che mi hanno accompagnata durante questo viaggio al limite dell’onirico, trasportata in un universo parallelo e ovattato, capace di isolarmi dal chiassoso e banale mondo esterno.
Le atmosfere ombrose delle ambientazioni, scaldate dalle luci soffuse ricordano quelle di un esclusivo jazz club e non a caso: Esxence 2015 vuole essere un’esperienza sinestetica in cui suoni e profumi si uniscono per creare una melodia inedita, capace di trasportare la mente in un regno fiabesco dominato dalla bellezza sotto le più svariate forme.
165 case madri e un ricco calendario di appuntamenti, tra workshop, conferenze e sessioni musicali. Ben consapevole di non poter rendere – ahimé – né suoni, né colori, né soprattutto profumi, cercherò in queste poche righe di raccontarvi cosa significa immergersi nel mondo della profumeria artistica e di nicchia. Qui non c’è spazio per il marketing, né per i ragionamenti commerciali. In questo universo che vuole mantenersi non inaccessibile, ma sicuramente neppure alla portata delle masse, gli unici discorsi possibili sono quelli che parlano di arte e di bellezza. Dicevamo, non alla portata di chiunque. Non si parla qui di vil denaro, anzi: sarete sorpresi di scoprire quanto il lusso di possedere un vero e proprio pezzo d’arte sia talvolta più economicamente accessibile rispetto a qualche blasonato brand commerciale. La profumeria di nicchia non è un prodotto per le masse perché non è un semplice prodotto di uso e consumo. Qui c’è artigianalità autentica, natura, la pura essenza, l’esperienza, la tradizione, il pensiero, l’amore. La profumeria artistica vuole essere raggiunta per gradi, attraverso un processo di conoscenza, quasi come se fosse un’ascensione mistica: bisogna conoscere l’arte prima di poterla possedere.
I marchi che si sono offerti e hanno messo a disposizione la loro conoscenza sono davvero moltissimi. Mi limiterò qui a ricordare soltanto quelli che mi hanno maggiormente colpito. A partire dai rinomatissimi e molto amati Montale che fa parlare da solo i propri prodotti nella loro essenza senza perdersi in strategie di comunicazione, Creed che vanta una tradizione familiare antichissima e conservata con orgoglio fino a oggi, Bond n°9 che vuole regalare le emozioni e le atmosfere di una New York sempre diversa eppure sempre così riconoscibile. Ho fatto poi la conoscenza della Maison Dorin, rimanendone incantata dalla storia secolare: si tratta infatti della più antica casa profumiera del mondo, nata nel 1780 e divenuta fornitore della corte reale e della stessa Maria Antonietta. Paolo Gigli Firenze ha presentato una interessante linea di fragranze ispirate ai 4 elementi: acqua, aria e fuoco. Aria in particolare mi ha rubato il cuore. Ho poi conosciuto Cristiana Bellodi, con cui ho fatto una bellissima chiacchierata sulla linea delle meravigliose candele e di profumi d’ambiente completamente naturali. Importa un sacco di brand interessanti, tra cui Cowshed! I profumi di Angela Ciampagna mi hanno davvero rapita: sarà perché con una medievista gioca facile, ma vedere una linea di fragranze ispirate al suo borgo medievale, e quell’attaccamento alla tradizione storica che non deve essere dimenticata mi ha davvero colpita. È stata così gentile da darmi i sample delle sue creazioni da provare, ve ne parlerò sicuramente in un prossimo articolo dedicato. Jardins d’Écrivains mi ha colpito allo stesso modo: ogni profumo è dedicato a un momento della letteratura o a un autore specifico, in modo da creare una vera e propria storia della letteratura mondiale attraverso i profumi. Gli imperdibili? Orlando (ispirato da Virginia Wolf) e Marlowe (da, ovviamente, Christopher Marlowe). Un altro incontro folgorante e sicuramente il più particolare è avvenuto con Unum, una nuova linea di essenze che ha origine in un’azienda di paramenti sacri. Il legame con la spiritualità fa sentire tutta la sua presenza: le tre fragranze ci accompagnano in un viaggio della trascendenza che davvero ci trasforma, quasi, in puro spirito elevandoci dal mondo terreno. Anche in questo caso, vi racconterò di questi profumi in modo più approfondito. Merita una segnalazione l’app ideata da Marcoccia Profumi Che Fragranza sei?, creata per iOs per scoprire il proprio profumo personalizzato. Un incontro a cui sono emotivamente molto legata è stato quello con Molinard, il mio primo approccio con il mondo dei profumi, quando, ancora una bambina, Grasse e le sue meraviglie mete profumate erano meta d’ordinanza. Molinard mi ha accompagnata durante la mia crescita e, come ben saprete, cosa meglio dei profumi fa ricordare maggiormente i ricordi del passato? Vi parlerò presto della loro nuova linea, contiene delle vere chicche. Il mio viaggio olfattivo si conclude con Onyrico, un nuovo concept che vuole raccontare il meglio della storia dell’italianità: tutti nasi italiani che hanno creato l’essenza dei geni che hanno fatto la storia culturale non solo del nostro Paese, ma del mondo intero. Vi parlerò in modo più approfondito di questo progetto, ché Michelangelo e Leonardo meritano un po’ di attenzione particolare.
Esxence 2015 non è stata tuttavia soltanto un’estasi olfattiva. Ho scoperto delle presenze interessanti e imperdibili in ambito skincare e make up. Partiamo con Rouge Bunny Rouge che crea sì, dei deliziosi profumi di nicchia, ma è rinomato soprattutto per la più raffinata linea di make up del mondo della cosmetica. La storia del brand e di ogni prodotto di ogni singola linea sono la cosa più straordinaria che abbia mai avuto modo di vedere. Incrociamo le dita per vedere questo brand presto in Italia. Tutti dovrebbero avere la possibilità di perdersi nell’Enchanted Garden. Per quanto riguarda la skincare ho avuto modo di vedere la mia amata REN, se non avete mai provato i loro prodotti dovete rimediare al più presto (e trovate i miei pensieri al riguardo qui). Philab è invece un brand greco (distribuito da Stefano Saccani) che si ispira alla lettera greca Φ, che rappresenta la sezione aurea. Tutto è infatti pensato per avere una proporzione perfetta. Una linea di cosmeceutici che uniscono le più recenti scoperte della chimica ai più preziosi e puri estratti naturali. Last but not least, Ami Iyök, un brand che propone il concetto di Slow Ageing, in contrapposizione all’anti-aging. Si pone in un rapporto di verità con il consumatore: non si vendono miracoli, non si creano illusioni, ma si vuole insegnare a invecchiare nel modo migliore possibile. Cosmeceutica bio con ben 52 ingredienti attivi.
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