Profumi dolci, dolcissimi allo zucchero puro
Si fa presto a dire gourmand. Difficile negare come in questo momento storico la profumeria stia seguendo la strada più “facile”, fatta di accordi che non nascono da una vera e propria ricerca olfattiva nel creare qualcosa di nuovo e originale, ma si preferisce di gran lunga cercare di accontentare non più solo una larga fetta di pubblico ma proprio *tutti*. Il che in realtà non costituirebbe niente di male, anche se ogni direttore artistico dovrebbe essere ben consapevole che non è mai possibile piacere indistintamente a chiunque e sul lungo periodo questa si rivela una scelta fallimentare. Oceano blu, si dice nel marketing (cosa che i marchi di profumi anche di nicchia dovrebbero imparare a studiare).
Così, ormai si fa un po’ come nell’industria alimentare in cui per “piacere proprio a tutti” si aggiungono dosi di zucchero semplice anche nei prodotti più impensabili.
Avete notato come ormai si sia creata una sorta di assuefazione, se non fisica, almeno cerebrale, per quanto riguarda lo zucchero? La stessa cosa avviene anche a livello olfattivo, stiamo vivendo infatti in una sorta di “bulimia olfattiva” (che stranamente convive con l’opposto di “anoressia olfattiva”, ma questo è l’argomento per un prossimo post). Sarebbe interessante condurre qualche ricerca scientifica in merito.
Profumi gourmand: c’è modo e modo
Fatto sta, che i tempi dell’ottimo Angel sono ormai lontani, e oggi assistiamo a una quantità impressionante di fragranze che ammiccano alla nostra inesauribile voglia di dolcezza. Pensate che la questione riguardi solo la profumeria commerciale? In realtà anche la profumeria di nicchia negli anni più recenti ha iniziato a “cedere” alla seduzione più semplice e immediata, quella dello zucchero. Non di rado mi è capitato di imbattermi in fragranze artistiche dalle composizioni assolutamente pregevoli e originali che mi “cadono” su un dry down in cui la sensazione rimanda a del semplice e comunissimo saccarosio.
Niente di male a utilizzare l’etilmaltolo in maniera importante. Angel, seppure non nelle mie corde (ma per il patchouli) è un ottimo profumo, così come Lolita Lempicka e andando a qualche anno prima troviamo il meraviglioso Vanilia di L’Artisan Parfumeur. Quindi vedete che è possibile realizzare delle composizioni pregevoli e originali senza cadere nella banalità di un pasticcino plasticoso e stucchevole. Più disgustoso che appetitoso, no?
Quindi, se abbiamo proprio voglia di profumi dolci, cerchiamo di sceglierlo bene. Ché c’è pasticceria e pasticceria. E persino i profumi “piacioni” possono riuscire a essere raffinati.