Non vi nascondo che in quest’ultimo anno pieno di difficoltà e grandi cambiamenti, i miei rifugi olfattivi sono ciò che mi ha permesso di “rimanere sana”. E mai avrei pensato che così tanto mi sarebbero mancati i press day, il piacere di scoprire novità, scambiare pensieri e opinioni con persone appassionate quanto me, tanto da rendere la propria passione un lavoro. Eppure, in questo eterno limbo emotivo in cui fatichiamo ancora a vedere la luce, le presentazioni stampa olfattive in versione digitale hanno saputo non solo essere sorprendentemente efficaci e ben riuscite, ma sono state in grado di regalare momenti preziosi di condivisione, vicinanza e quel calore capace di nascere soltanto dalle passioni forti, travalicando limiti fisici e confini che fino a poco tempo fa parevano insormontabili.
D’altronde, è molto riduttivo definirle “presentazioni stampa”. Parliamo piuttosto di vere e proprie esperienze, percorsi sensoriali capaci di far provare emozioni che in questa nuova routine così priva di stimoli sembravano perdute per sempre.
Una di queste, è stato senza dubbio il racconto della novità in casa Laboratorio Olfattivo: il nuovo capitolo della Masters’ Collection, Vanagloria, creato dal maestro Dominique Ropion. Roberto Drago ci ha magistralmente guidato in questo viaggio all’interno della profumeria artistica, intesa in senso proprio, raccontandoci in primo luogo come e perché nasce questo progetto. I grandi maestri della profumeria (Jean-Claude Ellena, Lucien Ferrero, Dominique Ropion) sono stati chiamati a creare dei profumi senza i “vincoli” della profumeria commerciale (e non nascondiamocelo, anche di una buona parte della profumeria di nicchia) guidate dal marketing. Niente brief, niente buyer personas, nessun target da “colpire”: solo la pura creatività. È davvero un grande privilegio poter avvicinarsi in una forma così “pura” a degli artisti di questo calibro.
Ciò che si sente annusando queste creazioni è sincerità e vero amore per l’arte profumiera, dedizione e rispetto. Non possiamo davvero che ringraziare Roberto Drago per il suo impegno nel diffondere la cultura olfattiva.
Ma concentriamoci anche sul bellissimo Vanagloria.
Laboratorio Olfattivo Vanagloria: recensione e prime impressioni
La mia ricerca del perfetto profumo alla vaniglia è instancabile e senza sosta, possiamo dire che è un viaggio olfattivo che mi accompagna ormai da parecchi anni. Sono passata dalla fase vaniglie zuccherine decisamente da pasticceria a vaniglie più sofisticate dalle sfaccettature legnose. Nel tempo, mi sono innamorata di tante vaniglie e oggi tra le mie favorite annovero Shalimar (ok, definirlo profumo alla vaniglia è decisamente riduttivo…) e Un Bois Vanille di Serge Lutens. Di Dominique Ropion che dire, ha creato talmente tante pietre miliari della profumeria che è difficile fare una cernita delle mie preferite tra le sue creazioni: Portrait of a Lady, Carnal Flower, Kenzo Jungle L’Elephant, il mitico Alien…
Vanagloria di Laboratorio Olfattivo è una inaspettata (ma non straniante, anzi radicata nella sua identità) interpretazione della vaniglia più pura, di cui vengono rivelate sfaccettature speziate e leggermente cuoiate grazie allo zafferano e volute fumose, dalle note di incenso. Vanagloria mi infonde delle emozioni fortissime che mi colpiscono in maniera particolarmente intensa in questo periodo per me e per tutti così particolare: conforto, consolazione, calore, rasserenamento, calma mentale, benessere interiore. È un profumo che combina in un perfetto equilibrio carnalità e spiritualità, senza che nessun aspetto ecceda sull’altro, creando un gioco dualistico che trova ragion d’essere proprio nella sua essenza. L’esaltazione perfetta – ideale e realistica – della vaniglia bourbon in tutte le sfumature delle sue diverse anime: Vanagloria è, per me, la carezza del ben-essere anelato quando si fatica a ritrovare la luce, è la casa dell’anima quando fuori infuria la tempesta.
